quinta-feira, 16 de setembro de 2010

Ecco la prima mappa dei grandi crateri lunari

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ROMA - E' stata realizzata la prima mappa dei grandi crateri che tempestano la faccia della Luna. Il lavoro, pubblicato su Science, si è rivelato un 'racconto parlante' della storia dei massicci bombardamenti da parte di 'proiettili cosmici' che hanno colpito la Luna e gli altri corpi del giovanissimo Sistema Solare quattro miliardi di anni fa. Messa a punto da un gruppo di ricerca americano coordinato dalla Brown University, la mappa, secondo gli autori, potrebbe anche svelare i segreti della storia della giovane Terra.

Grazie alle informazioni fornite dalla sonda della Nasa Lunar Reconnaissance Orbiter (Lro), sono stati catalogati e datati 5.185 crateri con un diametro uguale o superiore a 20 chilometri, che hanno dimostrato come le regioni più antiche della Luna siano due: una posta nell'emisfero meridionale del satellite, l'altra nella parte centro settentrionale. E sono proprio i crateri che punteggiano la superficie di queste aree che stanno raccontando la storia del bombardamento cosmico avvenuto agli inizi della storia del sistema solare, a poche centinaia di milioni di anni dalla sua nascita, risalente a circa 4,6 miliardi di anni fa.

Contrariamente a quanto ritenuto finora (che la Luna inizialmente fu colpita da una raffica di materia spaziale che ebbe una proporzione regolare fra oggetti più grandi e più piccoli) è stato scoperto che la Luna nella sua infanzia fu colpita da 'proiettili cosmici' di grandi dimensioni e che 3,8 miliardi di anni fa vi fu la transizione da proiettili più grandi a più piccoli.

Si ritiene che questi oggetti siano partiti soprattutto dalla fascia di asteroidi compresa fra Marte e Giove, ma una sproporzione di dimensioni dei frammenti di asteroidi che si sono abbattuti sul nostro satellite fa pensare che a un certo punto o vi è stata una temporanea abbondanza di comete o vi siano state delle forze gravitazionali che hanno influenzato la fascia di asteroidi, come cambiamenti causati dalla pressione gravitazionale di un grande pianeta come Giove.

Lo studio ha anche confermato che il bacino lunare da impatto più antico è il bacino di Aitken, posto nel Polo Sud del satellite, e secondo gli scienziati è l'obiettivo ideale di future missioni perché campioni di materiale da questa zona potrebbero aiutare a comprendere l'origine della Luna ma anche degli altri corpi delle regioni più interne del Sistema Solare.


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Concurso britânico premia melhores fotos de astronomia do ano

Da BBC -  O Observatório Real de Greenwich, em Londres, anunciou nesta semana os vencedores do concurso Astronomy Photographer of the Year 2010, que premiou as melhores imagens ligadas à astronomia.

O grande vencedor do concurso foi o americano Tom Lowe, que recebeu o prêmio de mil libras (cerca de R$ 2.635) pela foto "Blazing Bristlecone", que mostra a Via Láctea atrás de um pinheiro de mais de 4 mil anos em Sierra Nevada, na Califórnia.


A foto vencedora, Blazing Bristlecone. (Foto: Tom Lowe)

"Essa linda imagem combina perfeitamente a impressionante vista do céu noturno com a vida aqui na Terra. Os pinheiros podem ser antigos, mas são bebês se comparados com as luzes das estrelas que brilham atrás deles, algumas das quais começaram sua viagem até nós há quase 30 mil anos", comenta um dos juizes do prêmio, o astrônomo Marek Kukula.

Outras duas dezenas de imagens receberam prêmios ou menções honrosas em seis categorias diferentes.

Entre os premiados estão um círculo perfeito formado por um eclipse solar, captado pelo indiano Dhruv Arvind Paranjpye, de apenas 14 anos, uma imagem da nebulosa de Órion feita pelo americanor Rogelio Bernal Andreo e a passagem de raios solares em uma fenda numa rocha na praia californiana de Pfeiffer, retratada pelo americano Steve Christenson.


O círculo causado por eclipse, fotografado pelo garoto indiano Dhruv Arvind Paranjpye, de 14 anos.
 (Foto: Dhruv Arvind Paranjpye)


Este é o segundo ano que a competição, organizada pelo Observatório Real de Greenwich e pela revista Sky at Night, é realizada, Mais de 400 imagens, de fotógrafos de 25 países diferentes, foram enviadas.

As melhores imagens estão em exposição no Observatório Real de Greenwich, no sudeste de Londres, até fevereiro de 2011.

Mais informações sobre o concurso e a exposição podem ser conseguidas no site www.nmm.ac.uk/astrophoto.

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