quinta-feira, 24 de maio de 2012

Il primo 'scatto' del radiotelescopio Lofar


La prima immagine catturata dal radiotelescopio Lofar. Mostra l’ammasso di galassie Abell 2256 (fonte: INAF)


 Il radiotelescopio Lofar (fonte: INAF)
 
"Primo scatto" del radiotelescopio più grande del mondo: si chiama Lofar (LOw Frequency ARray) e la sua distesa di parabole ha un'estensione pari a quella di 20 campi da calcio. La sua prima immagine, in onde radio, è un'inedita 'istantanea' dell'ammasso di galassie chiamato Abell 2256, è in corso di pubblicazione sulla rivista Astronomy&Astrophysics e offre già interessanti spunti per lo studio di un universo mai visto finora.
 
Lofar è un'immensa ragnatela composta da circa 20.000 antenne concentrate in oltre 50 stazioni disseminate in diverse nazioni del Nord Europa e collegate fra loro da una rete informatica che trasmette dati ad altissima velocità sfruttando connessioni in fibra ottica. Nella sua attuale configurazione lo strumento ha le stesse prestazioni di singolo radiotelescopio grande quanto 20 campi di calcio. Lofar è stato concepito per captare segnali radio di bassa frequenza provenienti dall'Universo, aprendo di fatto una nuova finestra di esplorazione che promette scoperte di grande rilievo.

Distante circa 800 milioni di anni luce dalla Terra, l'ammasso Abell 2256 comprende centinaia di galassie. Gli strumenti hanno rilevato che l'intensità della sua emissione radio rilevata da Lofar è risultata molto maggiore di quella prevista sulla base di osservazioni già condotte in precedenza con altri strumenti.

Al progetto Lofar, nato dalla collaborazione tra centri di ricerca di Olanda, Germania, Francia, Inghilterra e Svezia, si stà avvicinando anche l'Italia: "da qualche anno stiamo cercando di reperire i fondi necessari, circa un milione di euro, per installare una stazione Lofar su territorio italiano", ha detto Luigina Feretti, direttore dell'Istituto di Radioastronomia dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

"Questo - ha aggiunto - permetterebbe un coinvolgimento istituzionale della nostra comunità scientifica in una grande collaborazione internazionale, che si colloca sulla strada verso un'altra pietra miliare per la ricerca astrofisica dei prossimi decenni: il radiotelescopio Ska (Square Kilometre Array)".

www.ansa.it

Astronauta faz imagens de chuva de meteoros vista do espaço

Do G1, em São Paulo - A bordo da Estação Espacial Internacional, o astronauta Don Pettit fez uma série de fotografias da chuva de meteoros Lirídeos atingindo a Terra em 22 de abril. As imagens estão sendo usadas agora por um grupo de cientistas do Centro Espacial Marshall, no Alabama, para melhorar o entendimento do fenômeno. O estudo pode render ferramentas melhores no futuro para observar meteoros.

As 316 fotografias foram combinadas em um vídeo, que você pode ver em.(clique aqui)

Entenda mais sobre a chuva de meteoros Lirídeos no blog Observatório.


Imagem feitas da chuva de meteoros vista do espaço (Foto: NASA/JSC/D. Pettit)

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