quinta-feira, 12 de julho de 2012

Avvistate le galassie buie

La regione del cielo intorno al quasar HE0109-3518 (al centro), la cui radiazione fa brillare le galassie buie, rendendole visibili (fonte: ESO, Digitized Sky Survey 2 and S. Cantalupo, UCSC). Avvistate le galassie buie  
 
La regione del cielo intorno al quasar HE0109-3518 (al centro), la cui radiazione fa brillare le galassie buie, rendendole visibili (fonte: ESO, Digitized Sky Survey 2 and S. Cantalupo, UCSC). 
 
Avvistate le galassie buie
  Primo avvistamento delle galassie buie, ossia le antenate delle attuali galassie: non hanno stelle e sono soltanto giganteschi aggregati di gas. Previste da alcuni modelli teorici, sono state finalmente osservate dal Very Large Telescope (Vlt) dell'Osservatorio Europeo Meridionale (Eso), grazie a una nuova tecnica elaborata da un gruppo di ricerca guidato dall'Universita' della California a Santa Cruz- La scoperta e' pubblicata sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

 Le galassie buie rano stata previste da lungo tempo dai modelli teorici sull'evoluzione dell'Universo, ma a causa della loro grande distanza e della bassissima luminosita' sono rimaste a lungo invisibili. Grazie a una nuova tecnica di osservazione, gli astronomi californiani sono riusciti per la prima volta a identificare alcune di esse: distanti miliardi di anni luce,  sono grandi nubi di gas simili alle attuali galassie, ma a differenza di queste non hanno stelle.  Per riuscire a vederle, i ricercatori hanno compiuto una lunga serie di osservazioni in regioni di cielo molto distanti, quindi antiche, alla ricerca di deboli 'bagliori': ''abbiamo cercato la luce fluorescente emessa dai gas delle galassie buie'quando sono illuminate dalla luce ultravioletta di altri oggetti molto luminosi, come i quasar'', ha spiegato uno degli autori dello studio, Simon Lilly, ricercatore del Politecnico Federale di Zurigo. E' un fenomeno, ha spiegato, ''simile a quello che avviene con i vestiti bianchi illuminati con le luci ultraviolette nelle discoteche''.  Andando alla ricerca di eventuali fluorescenze anomale nelle vicinanze di alcuni quasar, lontanissimi e antichissimi oggetti estremamente brillanti, i ricercatori sono riusciti a scoprire circa un centinaio di galassie buie. Lo studio ha inoltre scoperto che queste enormi nubi di gas hanno in media una massa dsuperiore di un miliardo di volte rispetto a quella del nostro Sole.

www.ansa.it
 

Telescópio espacial encontra quinta lua em torno de Plutão

Do G1, com informações da AFP

Plutão (Foto: MR Showalter/ESA/Hubble/AFP) 
 
P5, a lua recém-descoberta, aparece destacada por um círculo verde. A faixa escura no centro se deve ao longo tempo de exposição usado para registrar a imagem (Foto: MR Showalter/ESA/Hubble/AFP)
 
Uma equipe internacional de astrônomos anunciou nesta quarta-feira (11) a descoberta de uma quinta lua na órbita de Plutão. O achado foi conseguido com observações do telescópio espacial Hubble, projeto da Nasa e da Agência Espacial Europeia (ESA, na sigla em inglês).

O satélite, identificado por imagens feitas no fim de junho e no começo de junho, recebeu o nome provisório de P5. Plutão, que já foi considerado o planeta mais distante do Sol, hoje é tido como um planeta-anão.
A lua recém-encontrada tem um formato irregular, e seu diâmetro varia entre 10 km e 25 km. Ela gira em torno de Plutão, a cerca de 95 mil km do planeta-anão.

Essa é a quarta lua descoberta pelo Hubble na órbita de Plutão. Em 2006, o telescópio viu os satélites Nix e Hidra. Em 2011, foi encontrada mais uma lua, ainda provisoriamente chamada de P4. Caronte, a maior lua de Plutão, já era conhecida desde 1978.

Os pesquisadores agora querem entender como um corpo celeste tão pequeno quanto Plutão pode ter tantos satélites em sua órbita. Até o momento, a hipótese mais aceita é de que essas luas sejam o resultado de colisões entre Plutão e outros objetos situados no cinturão de Kuiper.

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