quarta-feira, 28 de novembro de 2012

Astrônomos observam maior ejeção de matéria vinda de um buraco negro

Jato mais energético foi registrado em quasar alimentado por buraco negro.
Energia dissipada por jato é cem vezes a liberada pela Via Láctea, diz ESO.

Do G1, em São Paulo

Astrônomos observaram a maior ejeção de matéria já registrada vinda de um buraco negro, informou nesta quarta-feira (28) o Observatório Europeu do Sul (ESO). A descoberta foi feita usando o supertelescópio óptico VLT, sigla para "Very Large Telescope".

O supertelescópio registrou o jato mais energético já visto em um quasar, núcleo galáctico alimentado por um buraco negro de grande massa, segundo os astrônomos do ESO. Os quasares podem liberar uma quantidade enorme de matéria vinda do buraco negro que os alimenta. Esta liberação têm papel fundamental na evolução das galáxias, diz o observatório.

Concepção artística mostra o jato de matéria em torno do buraco negro de elevada massa no quasar (Foto: Divulgação/ESO/L. Calçada) 
Concepção artística mostra o jato de matéria em torno do buraco negro de elevada massa no quasar (Foto: Divulgação/ESO/L. Calçada)
 
Embora o buraco negro seja conhecido por atrair matéria, um quasar alimentado por ele, na maior parte das vezes, "também acelera alguma desta matéria em torno de si mesmo, ejetando-a depois a altas velocidades", afirmaram os astrônomos, em nota.

O novo jato de matéria recém-descoberto está a cerca de mil anos-luz de distância de um buraco negro de elevada massa, situado no coração de um quasar.

A energia dissipada pelo jato equivale a pelo menos dois trilhões de vezes a liberada pelo Sol, e cem vezes a energia total liberada pela Via Láctea, segundo o chefe da equipe do ESO, Nahum Arav.

O quasar registrado libera, por ano, uma massa igual a 400 vezes a do Sol, à velocidade de 8 mil km por segundo, ainda de acordo com os astrônomos. "Esta é a primeira vez que um jato de quasar mostra ter as altas energias previstas na teoria", disse Arav ao site do ESO.

Scoperte due culle di comete

Rappresentazione grafica della stella 61 Vir circondata dalla fascia di comete (fonte: ESA/AOES)  
Rappresentazione grafica della stella 61 Vir circondata dalla fascia di comete
(fonte: ESA/AOES)
 
Sono state scoperte due culle di comete che circondano altrettante stelle, chiamate Gliese 581 e 61 Vir, che ospitano delle super Terre, pianeti rocciosi come la Terra ma molto più grandi di questa, dalla massa compresa fra due e 12 masse terrestri. Secondo gli esperti le comete potrebbero essere serbatoi d'acqua che potrebbero seminare o aver seminato oceani sui pianeti più interni dei due sistemi che ruotano attorno alle due stelle.

La scoperta è stata possibile grazie al telescopio spaziale Herschel dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), che ha rilevato le firme di polvere fredda a meno 200 gradi sotto lo zero intorno ai due sistemi planetari. Le firme sono in quantità tali che questi sistemi dovrebbero contenere almeno 10 volte più comete rispetto a quelle ospitate nella fascia di Kuiper, la cintura di detriti e comete che circonda il Sistema Solare.

In entrambi i sistemi vi sono solo super-Terre e non vi è alcuna prova di pianeti giganti della massa di Giove e Saturno.

Gliese 581 è una stella di piccola massa, il tipo più comune di stelle nella galassia e ospita almeno quattro pianeti, uno dei quali si trova nella cosiddetta zona abitabile, ad una distanza dalla stella che permetterebbe l'esistenza di acqua allo stato liquido sulla superficie.

La seconda stella, G 61 Vir, è appena più piccola del Sole e attorno ad essa orbitano almeno due pianeti, nessuno dei quali gigante.

Secondo i ricercatori la presenza di una fascia ricca di detriti attorno alle stelle e l'assenza di un pianeta gigante come Giove non è un caso. Nel Sistema Solare, ad esempio, si ritiene che l'interazione gravitazionale tra Giove e Saturno sia stata responsabile dello 'spopolamento' della fascia di Kuiper perché ha agito come una 'fionda' cosmica. Questo fenomeno avrebbe scagliato un diluvio di comete verso i pianeti interni, che sono stati bombardati da questi corpi ghiacciati per diversi milioni di anni.

''Queste osservazioni ci stanno dando un indizio: nel Sistema Solare ci sono pianeti giganti e una fascia di Kuiper relativamente povera di oggetti, ma i sistemi privi di pianeti giganti hanno cinture di Kuiper più dense'', spiega Mark Wyatt, dell'università britannica di Cambridge, che è fra gli autori della ricerca. ''Pensiamo - aggiunge - che l'assenza di un pianeta molto grande come Giove in questi sistemi planetari eviti un drammatico bombardamento pesante nei pianeti più interni e causi invece una pioggia di comete graduale nel corso di miliardi di anni''.

www.ansa.it

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