sexta-feira, 27 de setembro de 2013

'Maternidade' de estrelas a milhares de anos-luz é registrada em detalhes

Nebulosa Pata de Gato fica na constelação de Escorpião, a 5.500 anos-luz.
Telescópio de 12 m de diâmetro que fez imagem está instalado no Atacama.

Do G1, em São Paulo



'Maternidade' de estrelas, Nebulosa Pata de Gato fica na constelação de Escorpião (Foto: ArTeMiS team/Ph. André, M. Hennemann, V. Revéret et al./ESO/J. Emerson/VISTA Acknowledgment: Cambridge Astronomical Survey Unit) 
Nebulosa Pata de Gato fica na constelação de Escorpião
(Foto: ArTeMiS team/Ph. André, M. Hennemann,V. Revéret et al./ESO/J. Emerson/VISTA Acknowledgment/Cambridge Astronomical Survey Unit)
 
Um "berçário" de estrelas chamado Nebulosa Pata de Gato (oficialmente, NGC 6334) foi registrado com mais detalhes e nitidez por um novo instrumento do telescópio Atacama Pathfinder Experiment (Apex), instalado no platô de Chajnantor, no norte do Chile. O complexo é operado pelo Observatório Europeu do Sul (ESO).

Essa "maternidade", composta por brilhantes e densas nuvens de poeira cósmica, fica na constelação de Escorpião, a 5.500 anos-luz de distância da Terra. A região toda tem cerca de 50 anos-luz de diâmetro e dezenas de milhares de astros, alguns visíveis e outros escondidos atrás do gás e da poeira. Esse é um dos locais de formação estelar mais ativos da Via Láctea, com enormes astros jovens e azuis produzidos nos últimos milhões de anos.

A imagem acima foi feita em lente grande angular pelo Artemis e pode ser a primeira de muitas capazes de produzir mapas minuciosos do céu. O telescópio Apex tem 12 metros de diâmetro e opera em comprimentos de onda entre a radiação infravermelha e ondas de rádio eletromagnéticas.

Além de dados do Artemis, em laranja, a foto mistura informações obtidas pelo telescópio Vista, também do ESO, instalado no Observatório de Paranal, no norte do Chile.

quinta-feira, 26 de setembro de 2013

Ossigeno già nella Terra giovane


C'era ossigeno nell'atmosfera terrestre già 3 miliardi di anni fa (fonte: Image Science & Analysis Laboratory, NASA Johnson Space Center)     
C'era ossigeno nell'atmosfera terrestre già 3 miliardi di anni fa 
(fonte: Image Science & Analysis Laboratory, NASA Johnson Space Center) 
 
L'ossigeno è comparso nell'atmosfera terrestre 3 miliardi di anni fa, ben 700 milioni di anni prima rispetto a quanto era stato ipotizzato finora. A rivelarlo è la composizione chimica del terreno più antico del nostro pianeta, analizzato dai ricercatori delle università danese di Copenhagen e della canadese British Columbia a Vancouver. I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista Nature, potrebbero addirittura riscrivere la storia delle prime forme di vita sulla Terra.

Il terreno e le rocce al centro dello studio hanno tre miliardi di anni e provengono dal sito Kaapvaal Craton, nel Sudafrica nord-orientale. I ricercatori hanno analizzato la loro composizione chimica valutando in particolare la distribuzione degli isotopi del cromo e di alcuni metalli che indicano la presenza di un ambiente ossidativo: in questo modo hanno potuto verificare che l'ossigeno era già presente nell'atmosfera tre miliardi di anni fa (anche se a basse concentrazioni) per opera dei primi cianobatteri capaci di fare fotosintesi. Ricerche precedenti avevano invece stabilito che l'ossigeno avesse iniziato ad accumularsi in atmosfera 2,3 miliardi di anni fa, durante un periodo di grandi cambiamenti conosciuto come il 'Grande evento ossidativo'.

''Abbiamo sempre saputo che la produzione di ossigeno per opera della fotosintesi ha portato all'ossigenazione dell'atmosfera e all'evoluzione dei primi esseri viventi aerobi'', spiega il coordinatore della ricerca Sean Crowe, dell'università del British Columbia. ''Il nostro studio indica che il processo è iniziato molto presto nella storia della Terra - aggiunge l'esperto - suggerendo come la fotosintesi e la vita aerobica siano più antiche del previsto''. Per Lasse Dossing, dell'università di Copenhagen, ''questa scoperta significa che è servito molto tempo perchè i processi geologici e biologici arrivassero a creare l'atmosfera ricca di ossigeno che oggi respiriamo''.

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Il gigante cosmico dal cuore tranquillo

I bracci di gas colossali nell’ammasso della Chioma (fonte: NASA/CXC/MPE/J. Sanders et al; Optical: SDSS)  
I bracci di gas colossali nell’ammasso della Chioma 
(fonte: NASA/CXC/MPE/J. Sanders et al; Optical: SDSS)
 
 
E' nato da collisioni cosmiche, ma ha un cuore tranquillo una delle più grandi strutture note nell'universo: l'ammasso di galassie della Chioma. Al centro ha bracci colossali di gas caldo che si estendono almeno per mezzo milione di anni luce, descritti sulla rivista Science dal gruppo coordinato da Jeremy Sanders, dell'istituto Max Planck per la Fisica Extraterrestre a Garching.

I bracci sono stati osservati grazie ai telescopi spaziali a raggi X, Chandra della Nasa e XMM-Newton dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e raccontano come l'ammasso della Chioma si è formato ed è cresciuto attraverso fusioni di piccoli gruppi e ammassi di galassie fino a diventare una delle più grandi strutture dell'universo.

Situato nella costellazione della Chioma di Berenice, a circa 350 milioni di anni luce da noi, questo ammasso è molto insolito, perché contiene due gigantesche galassie ellittiche vicine al centro che sono probabilmente i resti di due ammassi che si sono fusi in passato.

I ricercatori pensano che i bracci di gas probabilmente si sono formati quando l'ammasso centrale, più caldo ha strappato con i suoi movimenti gas dagli ammassi di galassie più piccole.

Dalla loro lunghezza e dalla velocità del suono nel gas caldo (circa 4 milioni di chilometri orari), i bracci dovrebbero avere circa 300 milioni di anni, e sembrano avere una forma piuttosto regolare. Questa caratteristica fornisce alcuni indizi sulle condizioni del gas caldo nell'ammasso della Chioma e suggerisce che, al contrario dei modelli teorici, gli scontri fra galassie in questo ammasso non producono forti turbolenze, e che l'ambiente è abbastanza tranquillo.
 
Due dei bracci sembrano essere collegati a un gruppo di galassie situate a circa due milioni di anni luce dal centro dell'ammasso e si collegano a una struttura più grande che si estende per almeno 1,5 milioni di anni luce. Una galassia dell'ammasso sembra avere una 'coda' molto sottile di gas ed è probabilmente una prova del gas che le viene strappato via.


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Ecco la stella 'Dr Jekyll e Mr. Hyde'

Rappresentazione artistica di un sistema binario composto da una pulsar a raggi X e una stella di piccola massa (fonte: ESA)  
Rappresentazione artistica di un sistema binario composto da una pulsar a raggi X e una stella di piccola massa (fonte: ESA)
 
Una strana stella trasformista, che si comporta come Dottor Jekyll e Mister Hyde, è stata ritratta per la prima volta sulla rivista Nature dall'astrofisico italiano Alessandro Papitto, dell'Istituto di studi spaziali di Barcellona, in collaborazione con i ricercatori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

E' una stella di neutroni, uno degli oggetti più densi dell'universo frutto dell'esplosione di una supernova, che in tempi rapidissimi passa dall'emissione intermittente di raggi X a quella di onde radio. Con il suo comportamento capriccioso, rappresenta l'anello mancante che gli astronomi cercavano da decenni. La stella di neutroni si chiama IGR J18245-2452 e si trova a 18.000 anni luce dalla Terra, in un ammasso chiamato Messier 28.

Scoperta per la prima volta nel 2005 da un gruppo di astronomi che la classificò come una sorgente intermittente (pulsar) di onde radio, è stata riscoperta una seconda volta nel 2013 nella sua veste di pulsar a raggi X.

La sua peculiarità sta proprio nell'essere l'''anello mancante'', come lo definisce Papitto, una fase di transizione tra due stadi della vita di una pulsar. ''Da oltre 30 anni la teoria prevede che le pulsar radio più veloci a ruotare fossero un tempo delle pulsar a raggi X che, catturando materiale da un disco di gas circostante prodotto dalla stella compagna, sono state portate a ruotare sempre più velocemente'', spiega Luigi Stella, dell'Osservatorio di Roma dell'Inaf.

''Dopo un intervallo di tempo di centinaia di milioni di anni - aggiunge il ricercatore- la materia proveniente dal disco si riduce fino a cessare completamente e la stella di neutroni diventa una pulsar radio in rapidissima rotazione''. Finora mancava però la prova diretta di un legame tra queste due fasi della vita delle pulsar, che è stata finalmente trovata nel comportamento capriccioso di questa stella grazie a una serie di osservazioni combinate dei telescopi orbitanti Integral e Xmm-Newton dell'Agenzia spaziale europea (Esa), seguite da altre indagini condotte dallo spazio con i satelliti Nasa Swift e Chandra, e da terra con radiotelescopi in Australia, Paesi Bassi e Stati Uniti.


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Há 4 bilhões de anos, Terra se parecia com lua de Júpiter, diz estudo

Do G1, em São Paulo

Io é uma das quatro grandes luas de Júpiter e a com maior atividade vulcânica do Sistema Solar. Material em preto e vermelho corresponde a erupções recentes (Foto: Galileo Mission/JPL/Nasa) 
Io é uma das quatro grandes luas de Júpiter e a com maior atividade vulcânica do Sistema Solar. Na imagem acima, o material em preto e vermelho corresponde a erupções recentes (Foto: Galileo Mission/JPL/Nasa)
 
A Terra primitiva, há cerca de 4 bilhões de anos, tinha uma dinâmica interna muito diferente da atual e pode ter se parecido com uma das quatro grandes luas de Júpiter, chamada Io, que tem intensa atividade vulcânica. Essa é a conclusão de um estudo feito por cientistas americanos e publicado na revista "Nature" desta quarta-feira (25).

Segundo os autores – liderados por William B. Moore, da Universidade Hampton e do Instituto Nacional do Aeroespaço dos EUA, e A. Alexander G. Webb, da Universidade do Estado da Luisiana –, o trabalho fornece uma nova perspectiva sobre a primeira geologia do nosso planeta.

A Terra se formou há 4,5 bilhões de anos, a partir de colisões de fragmentos de protoplanetas (corpos celestes considerados o primeiro estágio da evolução de um planeta). Naquela época, pertencente ao período geológico Hadeano, grande parte do calor da Terra ficou presa no núcleo (composto de metais, como ferro e níquel, e elementos radioativos).

No período seguinte, conhecido como Arqueano – que começou por volta de 4 bilhões de anos atrás –, apareceram as primeiras rochas inteiras e formas de vida unicelulares.
 
'Tubos de calor'
Hoje, a liberação de calor de dentro da Terra para fora é facilitada pelas placas tectônicas, mas esse transporte nem sempre foi assim. Moore e Webb criaram um modelo computacional e simulações numéricas para entender como o nosso planeta pode ter tido uma única placa com vários tubos vulcânicos por onde o calor e materiais circulavam entre o núcleo e a superfície.

Esses "tubos de calor" seriam semelhantes aos que ocorrem em Io e podem ajudar a compreender como a Terra evoluiu antes da formação das placas tectônicas. As simulações feitas também indicam que a nossa litosfera (camada sólida mais externa, dividida em placas) se transformou numa superfície fria e grossa há cerca de 3,5 bilhões de anos, como resultado de erupções frequentes que levaram materiais externos para dentro.

Após o aparecimento das placas tectônicas, foi registrada uma rápida diminuição da atividade vulcânica e de transferência de calor por meio desses tubos, destacaram os cientistas.

Nave russa Soyuz TMA-10M se acopla à ISS com 3 tripulantes a bordo

Da EFE
 

A nave russa Soyuz TMA-10M inicia manobra para se acoplar à ISS. (Foto: Nasa) 
A nave russa Soyuz TMA-10M inicia manobra para se acoplar à ISS. (Foto: Nasa)
 
 
A nave russa Soyuz TMA-10M, com três tripulantes a bordo, se acoplou com sucesso nesta quinta-feira (26) à Estação Espacial Internacional (ISS), informou o Centro de Controle de Voos (CCVE) da Rússia.

A manobra, que aconteceu de forma automática, aconteceu às 23h48 (local), como estava previsto, segundo as agências locais.

A Soyuz foi lançada há menos de seis horas da base de Baikonur no Cazaquistão, com a ajuda de um foguete portador Soyuz-FG.


Cosmonautas russos Oleg Kotov e Sergei Riazanski e astronauta americano Michael Hopkins na ISS. (Foto: Nasa / Via AP Photo) 
Cosmonautas russos Oleg Kotov e Sergei Riazanski e astronauta americano Michael Hopkins na ISS. (Foto: Nasa / Via AP Photo)
 
 
A tripulação da Soyuz TMA-10M é composta pelos cosmonautas russos Oleg Kotov e Sergei Riazanski, e pelo astronauta americano Michael Hopkins.

Para Kotov, está é sua terceira viagem à Estação Espacial Internacional, enquanto para Riazanski e Hopkins, está é a primeira.

Segundo as previsões, os três astronautas permanecerão na estação durante 168 dias e vão realizar várias caminhadas espaciais e diversos experimentos científicos.


Nave russa Soyuz TMA-10M é lançada do cosmódromo de Baikonur, no Cazaquistão (Foto: Dmitry Lovetsky/AP) 
Nave russa Soyuz TMA-10M é lançada do cosmódromo de Baikonur, no Cazaquistão. 
(Foto: Dmitry Lovetsky / AP Photo)
 
Entre outras coisas, receberão a tocha dos Jogos Olímpicos de Inverno de Sochi 2014, que sairá pela primeira vez ao espaço exterior durante uma caminhada no próximo dia 9 de novembro, segundo o Centro de Treinamento de Cosmonautas da Rússia.

Precisamente, Kotov e Riazanski serão os encarregados de levar a tocha olímpica para o espaço exterior pela primeira vez na história.

"A tocha, que sairá ao espaço exterior, é a mesma que acenderá a pira com a chama olímpica de Sochi", disse Dmitri Chernishenko, presidente do comitê organizador dos Jogos de Inverno.
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Trio deve passar cinco meses e meio no espaço, onde fará experimentos científicos (Foto: Shamil Zhumatov/Reuters) 
Novo trio deve passar cinco meses e meio no espaço, onde fará experimentos científicos.
 (Foto: Shamil Zhumatov / Reuters)
 
No dia 20 de novembro os seis astronautas da estação celebrarão o 15º aniversário do início da construção da plataforma, cuja vida útil foi prolongada até 2020.

Na Estação Espacial estão o cosmonauta russo Fyodor Yurchikhin, o italiano Luca Parmitano e a americana Karen Nyberg, que retornarão ao planeta Terra no dia 11 de novembro.

Desde que os ônibus espaciais americanos foram aposentados, as naves Soyuz são o único meio de transporte entre a Terra e a ISS.

terça-feira, 24 de setembro de 2013

Sonda da Nasa registra cânions com dunas formadas por ferro em Marte

Do G1, em São Paulo
Imagem obtida pela sonda Mars Reconnaissance Orbiter, da Nasa, em 31 de agosto (Foto: Nasa/JPL/University of Arizona) 
Imagem obtida pela Mars Reconnaissance Orbiter em 31 de agosto
 (Foto: Nasa/JPL/University of Arizona)
 
A sonda Mars Reconnaissance Orbiter, que orbita Marte desde 2006 à procura de evidências de água no passado, registrou uma imagem aérea do planeta vermelho em que aparecem cânions com dunas escuras formadas por ferro, contido em minerais derivados de rochas vulcânicas. Na Terra, as dunas de areia são feitas de quartzo.

A foto também mostra a interação de dois tipos diferentes de sedimentos arrastados pelo vento na superfície.

A imagem foi captada no dia 31 de agosto e divulgada nesta terça-feira (24) pela agência espacial americana (Nasa). A Universidade do Arizona, em Tucson, é responsável por operar o instrumento da sonda que fez o registro.

Esse cenário fica no "Labirinto da Noite", localizado na região vulcânica de Tharsis Rise, na região superior do sistema de cânions conhecido como Vales de Mariner. Essa região tem mais de 4 mil km de extensão, 200 km de largura e 7 km de profundidade.

segunda-feira, 23 de setembro de 2013

Em exibição: fotos premiadas do Espaço

Nebulosas, o trânsito de Vênus, a aurora boreal, e a via láctea estão entre as imagens vencedoras no concurso Astronomy Photographer of the Year.

Da BBC
 
 
 
O primeiro lugar na categoria Terra e Espaço, e o grande vencedor da competição deste ano, foi Mark Gee com uma imagem das Nuvens de Magalhães - duas pequenas galáxias satélites em órbita ao redor da Via Láctea (Foto: Mark Gee) 
O primeiro lugar na categoria Terra e Espaço, e o grande vencedor da competição deste ano, foi Mark Gee com uma imagem das Nuvens de Magalhães - duas pequenas galáxias satélites em órbita ao redor da Via Láctea (Foto: Mark Gee)
 
O Royal Observatory de Greenwich, em Londres, anunciou os vencedores das quatro categorias e dos três prêmios especiais do concurso Astronomy Photographer of the Year de 2013.

A competição, que é organizada pelo Royal Observatory de Greenwich, em associação com a revista Sky at Night, está em seu quinto ano.
 

O concurso foi dividido nas categorias 'Terra e Espaço', 'Nosso Sistema Solar', 'Espaço Profundo', e 'Jovem Fotógrafo de Astronomia'.

Três competidores ganharam os prêmios especiais 'Pessoas e Espaço', Robotic Scope', e o prêmio de melhor revelação 'Sir Patrick Moore'.

Uma exposição de todas as imagens vencedoras acontece no Royal Observatory em Londres até dia 23 de fevereiro de 2014.

Aparecendo como uma coluna de fumaça subindo do horizonte, uma faixa escura de poeira marca o plano da Via Láctea nesta imagem que ficou em segundo lugar na categoria Pessoas e Espaço, feita por Ben Canales (Foto: Ben Canales) 
Aparecendo como uma coluna de fumaça subindo do horizonte, uma faixa escura de poeira marca o plano da Via Láctea nesta imagem que ficou em segundo lugar na categoria Pessoas e Espaço, feita por Ben Canales (Foto: Ben Canales)
 

quinta-feira, 19 de setembro de 2013

Nebulosa do Camarão é registrada em detalhes por telescópio no Chile

Berçário estelar a 6 mil anos-luz da Terra tem dimensão de 4 luas cheias.
Imagens revelam grupos de astros quentes recém-nascidos entre nuvens.

Da EFE
 

Nebulosa do Camarão (Foto: Martin Pugh/ESO) 
Nebulosa do Camarão é registrada pelo VLT em imagem mais nítida já obtida dela
 (Foto: Martin Pugh/ESO)
 
O telescópio VLT, localizado no norte do Chile, obteve algumas das imagens de melhor qualidade já feitas da Nebulosa do Camarão, um enorme berçário estelar situado a 6 mil anos-luz da Terra, na constelação de Escorpião.

Segundo informou nesta quarta-feira (18) o Observatório Europeu do Sul (ESO), nessas fotos é possível observar grupos de estrelas quentes recém-nascidas encolhidas entre as nuvens que compõem a nebulosa, uma região cheia de gás e bolhas escuras que geram novos astros.

Essa formação espacial, também conhecida como Gum 56, tem uma extensão que equivale a quatro vezes a dimensão de uma Lua cheia. Há milhões de anos, surgiram nessa parte do Universo várias estrelas, tanto de forma individual como reunidas em nuvens.

Nas imagens divulgadas pelo ESO, é possível ver o Collinder 316, um grande cúmulo de estrelas disperso que faz parte de um conjunto ainda maior de estrelas luminosas. Além disso, foram observadas diversas estruturas ou cavidades de cor mais escura, nas quais a matéria interestelar foi expulsa por fortes correntes de vento, geradas a partir de astros quentes próximos.

O telescópio VLT tem 2,6 metros de diâmetro e é o maior do mundo para pesquisar o céu em luz visível, capaz de gerar imagens de até 268 megapíxels. As imagens feitas pelo VLT foram melhoradas ao se juntar com outras obtidas pelo astrônomo australiano Martin Pugh, que fez imagens em seu país, com telescópios de 32 e 13 centímetros de diâmetro.


Imagens mostram amontoado de nuvens de gás que compõem a Nebulosa do Camarão (Foto: Martin Pugh/ESO) 
Imagens mostram amontoado de nuvens de gás que formam Nebulosa do Camarão
 (Foto: Martin Pugh/ESO)

quarta-feira, 18 de setembro de 2013

Oggi il volo di Cygnus

Il lanciatore Antares nella base di Wallops Island. Porterà in orbita la navetta Cygnus  
Il lanciatore Antares nella base di Wallops Island. Porterà in orbita la navetta Cygnus
 
Conto alla rovescia per il lancio della navetta Cygnus, costruita in Italia dalla Thales Alenia Space per l'azienda privata americana Orbital Science. La navetta porterà rifornimenti sulla Stazione Spaziale Internazionale e il lancio, dalla base della Nasa in Virginia, a Wallops Island, è previsto tra le 16.50 e le 17.05 (ora italiana) di oggi con il vettore Antares della Orbital.

Dopo il debutto, avvenuto il 21 aprile 2013 con un simulacro del modulo Cygnus, la navetta affronta la sua prima missione dimostrativa.

Oggi si spera di poter lanciare, dopo il rinvio di 24 ore imposto ieri dal maltempo, che ha ritardato il posizionamento del razzo sulla rampa di lancio. Si era verificato inoltre un problema tecnico nella comunicazione tra le apparecchiature a terra e il computer di volo del razzo.

La capsula Cygnus, porterà sulla Stazione Spaziale rifornimenti logistici e cibo per gli astronauti e ad attenderla c’è anche l'italiano Luca Parmitano. Sarà proprio l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) a catturare la capsula con il braccio robotico della Stazione Spaziale e ad agganciarla.


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quinta-feira, 5 de setembro de 2013

Meteoro 20 vezes mais brilhante que a Lua cruza céu dos EUA; veja vídeo

Pedaço de asteroide de 45 kg passou pela Terra na madrugada de quarta.
Bola de fogo é uma das mais reluzentes observadas nos últimos 5 anos.

Do G1, em São Paulo
Meteoro é visto na quarta-feira (4) no leste dos EUA  (Foto: Foto: Reprodução/YouTube/NasaMarshallTV) 
Meteoro é visto na quarta-feira (4) no leste dos EUA
(Foto: Foto: Reprodução/YouTube/NasaMarshallTV)
 
Um meteoro 20 vezes mais brilhante que a Lua foi visto por seis câmeras da agência espacial americana (Nasa) ao entrar na atmosfera da Terra, entre os estados americanos da Geórgia e do Tennessee, no sudeste americano, na madrugada de quarta-feira (4). Veja o vídeo da Nasa.

Esse pedaço de asteroide, de 45 quilos e 60 cm de diâmetro, cruzou o céu da Terra às 4h27 pelo horário de Brasília, a uma velocidade de 90 mil km/h.

A bola de fogo – uma das mais reluzentes observadas nos últimos cinco anos – começou a se fragmentar na altura da cidade de Ocoee, na Flórida, a uma altitude de 53 quilômetros. A segunda ruptura do objeto ocorreu menos de meio segundo depois, a uma altitude de 46 quilômetros.

A Nasa perdeu a localização do meteoro quando ele chegou a uma altitude de 33 quilômetros e uma velocidade de 31 mil km/h.

Sensores localizados no solo gravaram ondas sonoras desse evento, e o radar meteorológico Doppler registrou indícios de uma chuva de pequenas partículas de meteoritos caindo no leste da cidade de Cleveland, no Tennessee.

Supertempestade em Saturno 'revira' gelo do planeta, diz Nasa

Do G1, em São Paulo
 

Imagem mostra formação de supertempestade no hemisfério norte de Saturno  (Foto: Nasa/JPL-Caltech/Instituto de Ciência Espacial) 
Imagem mostra formação de supertempestade no hemisfério norte de Saturno 
(Foto Nasa/JPL-Caltech/Instituto de Ciência Espacial)
 
 
Uma supertempestade que atingiu Saturno "revirou" gelo da atmosfera do planeta, segundo uma pesquisa publicada na revista científica "Icarus". As informações sobre o estudo foram divulgadas nesta terça-feira (3) pela agência espacial americana (Nasa), que classificou a tormenta como "monstruosa".

O fenômeno gigantesco irrompeu em dezembro de 2010 no planeta, afirma a agência espacial. Tempestades deste gênero costumam aparecer no hemisfério norte de Saturno a cada 30 anos, em média.

A análise dos cientistas e as medições próximas ao infravermelho feitas pela sonda espacial Cassini formam juntas a primeira detecção já realizada de gelo formado a partir de água em Saturno. A água, afirma a Nasa, se origina das profundezas da atmosfera do planeta.

"A nova descoberta da Cassini mostra que Saturno pode 'desenterrar' materiais a mais de 160 km [no fundo da atmosfera]", afirmou Kevin Baines, um dos autores do estudo e cientista do Laboratório de Propulsão a Jato da Nasa, em entrevista à instituição.

"Isso demonstra de maneira muito realista que Saturno, apesar de parecer um planeta 'pacato', pode ser tão tão ou mais explosivo que Júpiter, conhecido pelas tempestades", reforçou Baines.

A pesquisa descobriu que as partículas que formam as nuvens no topo da tempestade são compostas de três substâncias: gelo de água, gelo de amônia e uma terceira substância que possivelmente é hidrossulfeto de amônio.

Nasa cria programa para ajudar amadores a detectar exoplanetas

Do G1, em São Paulo


 

 
Concepção artística de um exoplaneta passando perto de sua estrela (Foto: Nasa/ESA/G. Bacon)Concepção artística de um exoplaneta passando perto de sua estrela
 (Foto: Nasa/ESA/G. Bacon)
 
 

A agência espacial americana (Nasa) lançou um programa para ajudar astrônomos amadores a "caçar" exoplanetas - planetas localizados fora do Sistema Solar. O software pode ser acessado gratuitamente pela internet e promete "corrigir" distorções e mudanças no brilho de estrelas que venham a ser causadas pela atmosfera da Terra (veja o link aqui).

Batizado de de Oscaar (sigla para "Código de Fotometria Diferencial de Fonte Aberta para a Pesquisa Astronômica Amadora", em inglês), o programa permite medir as mudanças de brilho de todas as estrelas no campo de visão do telescópio simultaneamente, o que facilita a busca por exoplanetas.

Telescópio
É necessário um telescópio equipado com um detector eletrônico de luz (do tipo CCD) e um computador. 

Também é preciso softwares que permitam transferir informações do telescópio para o computador, de preferência com sistema operacional Windows 7 ou maior, aponta a Nasa. Também há versões para Linux e Mac.

"Não estamos dizendo que o Oscaar vai permitir a você competir com a sonda espacial   Kepler, a menos que você o adapte para isso", brincou Brett Morris, um dos pesquisadores da agência espacial responsáveis pelo programa, em entrevista à Nasa.
 
Os amadores conseguirão detectar exoplanetas do tamanho de Júpiter, muito quentes, em geral orbitando próximos a estrelas, pondera o pesquisador. Ele acredita que os astrônomos poderão fazer medições de no mínimo uma dúzia de estrelas com potencial para abrigar exoplanetas, mesmo em áreas urbanas, onde o céu é menos estrelado devido à poluição.

Astrônomos identificam alinhamento em nebulosas com forma de borboleta



Do G1, em São Paulo

Fenômenos ficam em posição semelhante com relação à Via Láctea.
'Nuvens' de poeira estelar das nebulosas algumas vezes lembram asas.


Conjunto de nebulosas planetárias captadas pelo telescópio Hubble (Foto: Nasa) 
Conjunto de nebulosas planetárias captadas pelo telescópio Hubble (Foto: Nasa)
 
Astrônomos analisaram imagens de mais de 100 nebulosas planetárias captadas pela agência espacial americana (Nasa) e pelo Observatório Europeu do Sul (ESO). Eles descobriram que estes fenômenos, cujo formato em algumas situações lembra uma borboleta, tendem a ficar numa posição alinhada, mesmo tendo e propriedades variadas.

O efeito acontece em estrelas pequenas e médias, de tamanho não muito diferente do Sol. A observação ocorreu com nebulosas bipolares na região central da galáxia 

Apesar do nome, a nebulosa planetária é uma fase da evolução de uma estrela. No caso das nebulosas bipolares, um grande volume de gás e poeira estelar é expelido em duas direções a partir do núcleo, formando as "asas" da borboleta. O seu núcleo é uma anã-branca - uma estrela em um dos seus últimos estágios de existência.

Apesar de as nebulosas planetárias observadas terem se formado em locais diferentes, com características distintas e de não haver interação entre as anãs brancas e suas estruturas, a pesquisa mostra que elas têm um alinhamento semelhante entre si.

"Muitas dessas 'borboletas' fantasmagóricas parecem ter seus longos eixos alinhados ao longo do plano da nossa galáxia", afirmou Bryan Rees, cientista da Universidade de Manchester e um dos autores do estudo, em entrevista à Agência Espacial Europeia (ESA).

"O alinhamento que estamos vendo para essas nebulosas bipolares indica que algo bizarro sobre os sistemas estelares ocorre na região central [da Via Láctea]", disse Rees.

"Para haver o alinhamento da forma que estamos vendo, os sistemas de estrelas que formaram essas nebulosas teriam que estar girando perpendicualrmente às nuvens interestelares de que eles se originaram, o que é muito estranho", completou o cientista.

quarta-feira, 4 de setembro de 2013

Meteoros para Septiembre 2013

CAMPAÑA DE OBSERVACIÓN
DE LA SECCIÓN MATERIA INTERPLANETARIA
DE LA LIADA


SEPTIEMBRE 2013


Septiembre tiene una serie de radiantes de meteoros algo irregulares pero en conjunto muy activos.

ALFA AURÍGIDAS

Lluvia de meteoros en la constelación Auriga o Cochero, es visible entre el 25 de agosto y el 5 de septiembre, su actividad llega hasta los 10 meteoros por hora, aunque en ocasiones como en 1935 y 1986, se registraron hasta 40 meteoros por hora, este enjambre de meteoroides produjo un estallido en su actividad a partir del 2007, bajando considerablemente los siguientes años.  Son meteoros muy rápidos con estelas persistentes que resultan espectaculares. Su cometa progenitor es el Kiess C/1911 N1.
Kiess es un misterioso cometa de periodos orbitales largos que visitó el Sistema Solar interno solo dos veces en los últimos dos mil años. En el año 83 antes de nuestra era, el cometa Kiess pasó cerca del Sol y dejó una estela de polvorientos escombros que se han desplazado hacia la órbita de la Tierra desde entonces.

El máximo está pronosticado para el 1 de septiembre, aunque la actividad se prolonga hasta el 5. Los observadores del hemisferio norte tienen mejores condiciones de observación por la posición de la constelación en esas latitudes. 

A continuación la carta estelar donde se muestra la zona de la radiante de las Alfa Aurígidas (AUR) y las constelaciones con sus abreviaciones:


 



PISCIDAS NORTE Y SUR
En la región de Piscis son visibles meteoros lentos durante todo el mes, que provienen de dos ramas activas: Piscidas norte y sur. Estudios realizados mediante radio en ambas regiones han permitido obtener unas órbitas dispersas que dan muestra de una corriente muy irregular. En ocasiones se pueden observar bólidos (meteoros muy brillantes) provenientes de esta zona del cielo. Vale la pena observar esta zona cualquier noche despejada del mes de septiembre barriendo visualmente el mayor tiempo posible la constelación Piscis. En especial la noche del 25 ya que se disponen datos que la radiante Pisicidas del sur es muy activa esa fecha.


KAPPA Acuáridas:
Del 8 al 30 de septiembre en la constelación Acuario siendo su máxima actividad el 21 de septiembre, una lluvia de meteoros de escasa actividad con pocos datos, por lo que valdrá la pena realizar observaciones para obtener mayores elementos de esta lluvia menor.

A continuación la posición de las radiantes  Kappa Acuáridas (KAQ) y Píscidas Sur (SPI)


 
  



Cualquier consulta estamos a su disposición.

Desde la Coordinación de la Sección deseamos tengan todos excelentes cielos, esperamos sus reportes.


Pável Balderas E. pavelba@hotmail.com Tarija-Bolivia
Coordinador General
Sección Materia Interplanetaria
LIADA

Dr. Josep M. Trigo trigo@ieec.uab.es Barcelona-España
Co-coordinador
Sección Materia Interplanetaria
LIADA



Cometas observables en Septiembre de 2013.

Cometas observables en Septiembre de 2013.
Listado de los cometas observables para ambos hemisferios, rango de visibilidad, perihelios y acercamientos durante el presente mes. En gran mayoría para ser observados con grandes binoculares astronómicos, refractores de un diámetro mayor a 10 cm y reflectores de 20 cm o más de abertura.

COMETAS OBSERVABLES HASTA MAGNITUD 13 EN AMBOS HEMISFERIOS.

HEMISFERIO SUR
En el comienzo de la noche:
C/2013 G5 (Catalina) en magnitud 11 y con una altura máxima de 57°;
154P/Brewington en magnitud 12 y con una altura máxima de 64º;
C/2011 L4 (PANSTARRS) en magnitud 12 y con una altura máxima de 6º;
C/2010 S1 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 36°;
(596) Scheila en magnitud 13 y con una altura máxima de 25º;
P/2013 CU129 (PANTARRS) en magnitud 13 y con una altura máxima de 47º;
246P/NEAT en magnitud 13 y con una altura máxima de 89º;
C/2006 S3 (LONEOS) en magnitud 13 y con una altura máxima de 23º;
C/2012 L2 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 5°;

En la medianoche:
C/2013 G5 (Catalina) en magnitud 11 y con una altura máxima de 23°;
154P/Brewington en magnitud 12 y con una altura máxima de 67º;
C/2010 S1 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 16°;
(596) Scheila en magnitud 13 y con una altura máxima de 73º;
246P/NEAT en magnitud 13 y con una altura máxima de 49º;

En el final de la noche:
C/2012 V2 (LINEAR) en magnitud 8 y con una altura máxima de 28º;
C/2012 S1 (ISON) en magnitud 9 y con una altura máxima de 4º;
2P/Enke en magnitud 10 y con una altura máxima de 18°;
C/2013 G5 (Catalina) en magnitud 12 y con una altura máxima de 5°;
154P/Brewington en magnitud 13 y con una altura máxima de 12º;
290P/2013 N1 (Jager) en magnitud 13 y con una altura máxima de 12º;
(596) Scheila en magnitud 13 y con una altura máxima de 71°,
C/2012 L2 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 21º.

HEMISFERIO NORTE
En el comienzo de la noche:
C/2012 F6 (Lemmon) en magnitud 10 y con una altura máxima de 64º;
C/2013 G5 (Catalina) en magnitud 11 y con una altura máxima de 32°;
154P/Brewington en magnitud 12 y con una altura máxima de 47º;
C/2011 L4 (PANSTARRS) en magnitud 12 y con una altura máxima de 48º;
C/2010 S1 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 79°;
(596) Scheila en magnitud 13 y con una altura máxima de 2°,
C/2011 J2 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 10º;
246P/NEAT en magnitud 13 y con una altura máxima de 19º;
C/2006 S3 (LONEOS) en magnitud 13 y con una altura máxima de 1º;

En la medianoche:
C/2012 F6 (Lemmon) en magnitud 10 y con una altura máxima de 47º;
2P/Enke en magnitud 10 y con una altura máxima de 28°;
154P/Brewington en magnitud 12 y con una altura máxima de 46º;
C/2011 L4 (PANSTARRS) en magnitud 12 y con una altura máxima de 7º;
C/2010 S1 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 49°;
290P/2013 N1 (Jager) en magnitud 13 y con una altura máxima de 25º;
(596) Scheila en magnitud 13 y con una altura máxima de 39°;
C/2011 J2 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 6º;
246P/NEAT en magnitud 13 y con una altura máxima de 4º;

En el final de la noche:
C/2012 S1 (ISON) en magnitud 9 y con una altura máxima de 28º;
C/2012 F6 (Lemmon) en magnitud 10 y con una altura máxima de 24º;
2P/Enke en magnitud 10 y con una altura máxima de 77°;
C/2013 N4 (Borisov) en magnitud 12 y con una altura máxima de 6º;
46P/Wirtanen en magnitud 13 y con una altura máxima de 2°;
C/2010 S1 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 1°;
290P/2013 N1 (Jager) en magnitud 13 y con una altura máxima de 75º;
(596) Scheila en magnitud 13 y con una altura máxima de 40°;
C/2011 J2 (LINEAR) en magnitud 13 y con una altura máxima de 32º,
154P/Brewington en magnitud 13 y con una altura máxima de 4º.

Fuente: Seiichi Yoshida's Home Page
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Eventos del Mes:

Sep. 01: Cometa C/2013 G5 (Catalina) en el perihelio a 0,929 u.a.
Sep. 01: Cometa 102P/Shoemaker en el perihelio a 1,968 u.a.
Sep. 01: Cometa 74P/Smirnova-Chernykh en oposición a 3,777 u.a.
Sep. 03: Cometa 197P/LINEAR en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,393 u.a.
Sep. 03: Cometa P/2010 V1 (Ikeya-Murakami) en oposición a 3,564 u.a.
Sep. 04: Cometa 133P/Elst-Pizarro en oposición a 1,776 u.a.
Sep. 04: Cometa 95P/Chiron en oposición a 16,608 u.a.
Sep. 05: Cometa P/2013 P5 (PANSTARRS) en oposición a 1,121 u.a.
Sep. 08: Cometa 235P/LINEAR en oposición a 4,188 u.a.
Sep. 10: Cometa P/2013 P5 (PANSTARRS) en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,118 u.a.
Sep. 10: Cometa C/2013 O3 (PANSTARRS) en el perihelio a  3,179 u.a.
Sep. 10: Cometa 94P/Russell en oposición a 3,782 u.a.
Sep. 11: Cometa 121P/Shoemaker-Holt en el perihelio a 3,754 u.a.
Sep. 11: Cometa C/2012 Q1 (Kowalski) en su mayor acercamiento a la Tierra a 8,844 u.a.
Sep. 14: Cometa C/2013 G5 (Catalina) en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,401 u.a.
Sep. 15: Cometa P/2013 CU129 (PANSTARRS) en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,621 u.a.
Sep. 15: Cometa 110P/Hartley en oposición a 2,506 u.a.
Sep. 15: Cometa C/2012 S4 (PANSTARRS) en su mayor acercamiento a la Tierra a 3,396 u.a.
Sep. 17: Cometa P/2005 JN (Spacewatch) en oposición a 2,964 u.a.
Sep. 16: Cometa C/2012 Q1 (Kowalski) en oposición a 8,847 u.a.
Sep. 18: Cometa C/2012 S4 (PANSTARRS) en oposición a 3,398 u.a.
Sep. 18: Cometa 216P/LINEAR en oposición a 4,245 u.a.
Sep. 20: Cometa C/2012 V2 (LINEAR) en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,078 u.a.
Sep. 20: Cometa 252P/LINEAR en oposición a 4,088 u.a.
Sep. 21: Cometa 102P/Shoemaker en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,026 u.a.
Sep. 21: Cometa 234P/LINEAR en oposición a 3,766 u.a.
Sep. 23: Cometa 154P/Brewington en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,889 u.a.
Sep. 24: Cometa C/2013 P3 (Palomar) en oposición a 8,072 u.a.
Sep. 25: Cometa 110P/Hartley en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,493 u.a.
Sep. 27: Cometa 102P/Shoemaker en oposición a 1,030 u.a.
Sep. 28: Cometa P/2002 AR2 (LINEAR) en oposición a 1,889 u.a.
Sep. 28: Cometa 183P/Korlevic-Juric en oposición a 4,056 u.a.
Sep. 28: Cometa C/2013 P3 (Palomar) en su mayor acercamiento a la Tierra a 8,069 u.a.
Sep. 29: Cometa 81P/Wild en oposición a 4,244 u.a.
Sep. 30: Cometa 32P/Comas Sola en oposición a 2,628 u.a.
Sep. 30: Cometa 41P/Tuttle-Giacobini-Kresak en oposición a 3,785 u.a.

Fuente:  Space Calendar JPL.
Departamento de Publicaciones
SECCIÓN de ASTRONOMÍA COMETARIA de la LIADA
Web: http://wp.me/PS5tw-bt
E-mail: cometas.liada@gmail.com
"54 Años ... Semper Observandum"

Fenómenos Asteroidales y otros durante Septiembre.

 
Fenómenos Asteroidales y otros durante Septiembre.
 
 
Sep. 01: Asteroide 26121 (1992 BX) oculta la estrella HIP 20231 (Magnitud 6,2)
Sep. 01: Asteroide 2009 WH106 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,054 u.a.
Sep. 01: Asteroide 2013 GH66 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,067 u.a.
Sep. 01: Asteroide 2865 Laurel en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,539 u.a.
Sep. 01: Asteroide 9523 Torino en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,764 u.a.
Sep. 01: Asteroide 4115 Peternorton en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,112 u.a.
Sep. 02: Asteroide 3 Juno oculta la estrella TYC 5741-02620-1 (Magnitud 11,4)
Sep. 02: Asteroide 6434 Jewitt en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,792 u.a.
Sep. 02: Asteroide 4305 Clapton en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,106 u.a.
Sep. 03: Asteroide 341 California oculta la estrella HIP 20711 (Magnitud 4,3)
Sep. 03: Asteroide 5154 Leonov oculta la estrella HIP 26964 (Magnitud 6,2)
Sep. 03: Asteroide 2013 PD39 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,076 u.a.
Sep. 03: Asteroide 7088 Ishtar en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,220 u.a.
Sep. 03: Asteroide 15058 Billcooke en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,826 u.a.
Sep. 03: Asteroide 5249 Giza en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,593 u.a.
Sep. 04: Asteroide 10386 Romulus oculta la estrella HIP 3419 (Magnitud 2,0)
Sep. 04: Asteroide 18725 Atacama en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,805 u.a.
Sep. 04: Asteroide 7392 Kowalski en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,049 u.a.
Sep. 06: Asteroide 4511 Rembrandt en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,914 u.a.
Sep. 06: Asteroide 263251 Pandabear en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,957 u.a.
Sep. 06: Asteroide 3156 Ellington en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,293 u.a.
Sep. 07: Asteroide 3953 Perth en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,857 u.a.
Sep. 07: Asteroide 4031 Mueller en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,904 u.a.
Sep. 07: Asteroide 6560 Pravdo en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,391 u.a.
Sep. 07: Asteroide 90022 Apache Point en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,603 u.a.
Sep. 08: La Luna oculta a Venus
Sep. 08: Asteroide 1465 Autonoma oculta la estrella HIP 100064 (Magnitud 3,6)
Sep. 08: Asteroide 920 Rogeria oculta la estrella  HIP 20732 (Magnitud 4,7)
Sep. 08: Asteroide 163693 Atira en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,573 u.a.
Sep. 08: Asteroide 2409 Chapman en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,828 u.a.
Sep. 08: Asteroide 736 Harvard en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,839 u.a.
Sep. 08: Asteroide 1584 Fuji en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,795 u.a.
Sep. 09: Asteroide 2010 CF19 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,038 u.a.
Sep. 10: Asteroide 2244 Tesla en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,510 u.a.
Sep. 10: Asteroide 14965 Bonk en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,626 u.a.
Sep. 10: Asteroide 218998 Navi en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,776 u.a.
Sep. 10: Asteroide 3534 Sax en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,811 u.a.
Sep. 10: Asteroide 7367 Giotto en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,546 u.a.
Sep. 11: Asteroide 2013 PH3 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,098 u.a.
Sep. 11: Asteroide 3594 Scotti en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,597 u.a.
Sep. 11: Asteroide 9325 Stonehenge en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,582 u.a.
Sep. 11: Asteroide 8084 Dallas en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,692 u.a.
Sep. 12: Asteroide 324 Bamberga en oposición (Magnitude 7,7)
Sep. 12: Asteroide 2013 PY38 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,044 u.a.
Sep. 12: Asteroide 22521 ZZ Top en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,323 u.a.
Sep. 13: Asteroide 9781 Jubjubbird en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,154 u.a.
Sep. 13: Asteroide 4513 Louvre en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,918 u.a.
Sep. 13: Asteroide 7231 Porco en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,937 u.a.
Sep. 13: Asteroide 78756 Sloan en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,079 u.a.
Sep. 13: Asteroide 5553 Chodas en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,294 u.a.
Sep. 13: Asteroide 1069 Planckia en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,475 u.a.
Sep. 13: Asteroide 308933 (2006 SQ372) en oposición a 24,752 u.a.
Sep. 15: Asteroide 2008 HB38 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,033 u.a.
Sep. 15: Asteroide 2008 KZ5 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,090 u.a.
Sep. 15: Asteroide 115561 Frankherbert en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,343 u.a.
Sep. 16: Asteroide 2595 Gudiachvili oculta la estrella HIP 19718 (Magnitud 6,6)
Sep. 16: Asteroide 2001 SQ263 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,056 u.a.
Sep. 16: Asteroide 8000 Isaac Newton en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,866 u.a.
Sep. 17: Asteroide 215423 Winnecke en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,025 u.a.
Sep. 18: Asteroide 29470 Higgs en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,690 u.a.
Sep. 19: Asteroide 23638 Nagano en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,447 u.a.
Sep. 20: Asteroide 55555 DNA en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,340 u.a.
Sep. 20: Asteroide 6135 Billowen en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,731 u.a.
Sep. 20: Asteroide 17427 Poe en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,350 u.a.
Sep. 21: Asteroide 264020 Stuttgart en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,573 u.a.
Sep. 21: Asteroide 241418 Darmstadt en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,606 u.a.
Sep. 23: Asteroide 89 Julia en oposición (Magnitude 8,5)
Sep. 23: Asteroide 2 Pallas oculta la estrella TYC 5413-02370-1 (Magnitud 11,2)
Sep. 23: Asteroide 243 Ida oculta la estrella TYC 6212-01060-1 (Magnitud 10,0)
Sep. 23: Asteroide 2011 AG5 en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,982 u.a.
Sep. 23: Asteroide 3784 Chopin en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,980 u.a.
Sep. 23: Objeto Cinturón de Kuiper 55636 (2002 TX300) oculta la estrella 2UCAC 42870489 (Magnitud 14,7)
Sep. 24: Asteroide 152664 (1998 FW4) en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,045 u.a.
Sep. 24: Asteroide 2013 QM10 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,078 u.a.
Sep. 24: Asteroide 727 Nipponia en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,400 u.a.
Sep. 24: Asteroide 449 Hamburga en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,824 u.a.
Sep. 26: Asteroide 1865 Cerberus en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,507 u.a.
Sep. 26: Asteroide 3192 A'Hearn en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,693 u.a.
Sep. 26: Asteroide 2404 Antarctica en su mayor acercamiento a la Tierra a 2,215 u.a.
Sep. 26: Asteroide 3688 Navajo en su mayor acercamiento a la Tierra a 3,500 u.a.
Sep. 27: Asteroide 9012 Benner en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,011 u.a.
Sep. 27: Asteroide 24997 Petergabriel en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,175 u.a.
Sep. 27: Asteroide 84225 Verish en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,432 u.a.
Sep. 28: Asteroide 2012 TS en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,092 u.a.
Sep. 28: Asteroide 2003 SW130 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,098 u.a.
Sep. 28: Asteroide 13606 Bean en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,489 u.a.
Sep. 30: Asteroide 2002 NV16 en vuelo muy cercano a la Tierra a 0,036 u.a.
Sep. 30: Asteroide 1981 Midas en su mayor acercamiento a la Tierra a 0,286 u.a.
Sep. 30: Asteroide 18728 Grammier en su mayor acercamiento a la Tierra a 1,865 u.a.

Fuente:  Space Calendar JPL
 

Efemérides Astronômicas - Setembro de 2013


Saturno cede lo scettro nel cielo di settembre

Occhio alle stelle cadenti e alla 'fuga' della cometa Ison

 

La costellazione di Perseo (fonte: Marco Meniero www.meniero.it) 
 La costellazione di Perseo (fonte: Marco Meniero www.meniero.it)

L'estate sta finendo e anche Saturno se ne va. Il brillante protagonista del cielo degli ultimi mesi si prepara a uscire di scena per lasciare spazio a nuovi pianeti, che insieme alla Luna movimenteranno le notti sempre più lunghe per l'avvicinarsi dell'equinozio d'autunno del 22 settembre. Per i nostalgici delle vacanze ci sarà la stella Nova della costellazione del Delfino a mantenere vivi i ricordi agostani, mentre per i sognatori ci sarà ancora qualche stella cadente e pure le piroette della cometa ISON che scalda i motori.

Il mese di settembre offrirà le ultime occasioni per ammirare Saturno, come ricordano gli esperti dell'Unione astrofili italiani (Uai): ''il tempo a disposizione per osservarlo continua a diminuire: l'orario del tramonto del pianeta anticipa giorno per giorno – precisano - fino a scendere a circa un'ora e mezza dopo il tramonto del Sole''.

L'osservabilità di Saturno è simile a quella di Venere, con cui si unirà dopo il tramonto del 19 settembre in una spettacolare congiunzione nella costellazione della Bilancia. Anche se Saturno sta sparando i suoi ultimi colpi (tornerà ben visibile solo l'anno prossimo), con il cielo settembrino continua a girare la 'giostra' dei pianeti osservabili: meglio dunque non perdersi Giove, ''l'astro più luminoso della seconda parte della notte'', e Urano, che si sta avvicinando al periodo di migliore osservabilità per il 2013.

In questo mese anche la Luna avrà il suo bel da fare: sarà infatti impegnata in una vorticosa girandola di congiunzioni nel cielo mattutino e in quello serale. Sono da segnalare in particolare la congiunzione dell'8 settembre con Venere, che offrirà un tramonto davvero imperdibile, e quella con Saturno del 9 settembre.

Agli appassionati di stelle cadenti, gli esperti Uai ricordano che settembre è proprio ''uno dei mesi migliori per osservare meteore. Le notti si allungano, non ci sono più le calure estive e il numero delle stelle cadenti sporadiche, che si sommano a quelle dei vari sciami, raggiunge nel nostro emisfero il suo massimo annuale. Infatti - aggiungono - in questo periodo dell'anno il punto nello spazio verso cui la Terra si muove lungo la sua orbita viene a trovarsi più alto in cielo, così alle nostre latitudini l'atmosfera terrestre viene investita da un numero maggiore di particelle meteoriche. Di conseguenza durante un'osservazione visuale di circa un'ora si possono vedere 10-20 meteore, con un minimo di sera e un massimo prima del crepuscolo mattutino. Quest’anno la prima metà del mese sarà quella più favorevole all’osservazione, non essendoci alcun disturbo dovuto alla Luna. Le regioni di cielo più interessanti da dove sembrano dipartirsi le scie meteoriche si trovano tra le costellazioni dell’Auriga, Perseo, Ariete e Pesci''.

Infine, per i palati più sofisticati, un ultimo appuntamento con la cometa Ison prima dell'atteso exploit di fine anno. L'astro chiomato sembrerà sfuggire all'inseguimento di Marte, che lo avvicinerà a meno di due gradi a fine mese, quando pianeta e cometa avranno varcato i confini del Leone.

www.ansa.it/scienza

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