sexta-feira, 9 de agosto de 2013

Observatório capta imagens de 'berçário' colorido de estrelas

Região de formação de estrelas fica em uma das galáxias vizinhas à Via Láctea e guarda nebulosas azul e vermelha.

Da BBC
 

Imagem mostra duas nebulosas de gás brilhante, uma avermelhada e outra azul (Foto: ESO) 
Nebulosas de gás brilhante, uma avermelhada e outra azul, ficam em constelação vizinha
 (Foto: ESO)
 
 
Astrônomos do Observatório Europeu do Sul (ESO, na sigla em inglês) conseguiram obter imagens de um "berçário" colorido de estrelas.

Com a ajuda do Very Large Telescope (Telescópio Muito Grande, em tradução livre), que fica no Chile, os cientistas fizeram fotos de uma região de formação estelar muito ativa na Grande Nuvem de Magalhães, uma das galáxias vizinhas à Via Láctea.

A Grande Nuvem de Magalhães fica a apenas 163 mil anos-luz de distância da Via Láctea. Pode parecer muito, mas é considerado próximo na escala cósmica.

A imagem nítida mostra duas nebulosas de gás brilhante, uma avermelhada e outra azul. A nebulosa vermelha é composta principalmente de hidrogênio. Seu tom avermelhado se deve à presença de estrelas jovens, com temperaturas de cerca de 25.000° C.

A radiação dessas estrelas leva à saída de elétrons dos átomos de hidrogênio. A ionização provoca o brilho característico, com essa cor.

Grandes estrelas jovens também produzem fortes ventos solares, levando gás superaquecido a se dispersar. Isso pode ser observado na nebulosa azul, onde uma estrela com altíssima temperatura aparece dentro de um círculo de gás.

A estrela no centro dessa nebulosa é muito mais quente que as encontradas na vizinha vermelha. Acredita-se que sua temperatura chegue aos 50.000° C.

"Ela (a estrela) ioniza o gás, forçando os elétrons para fora dos atomos, e os átomos então brilham em linhas espectrais (a manifestação visual, colorida, dessa ionização). Isso significa que essa nebulosa é azul porque está emitindo a maior parte da radiação em algumas poucas linhas (espectrais)", explicou o astrônomo Jeremy Walsh, do ESO.

Buchi neri ‘fuorilegge’ domati da studiosi italiani


Rappresentazione artistica di stelle nelle regioni centrali di una galassia ellittica che ospita al centro un grandissimo buco nero (fonte: Gemini Observatory/AURA artwork by Lynette Cook)  
Rappresentazione artistica di stelle nelle regioni centrali di una galassia ellittica che ospita al centro un grandissimo buco nero (fonte: Gemini Observatory/AURA artwork by Lynette Cook)
 
Due buchi neri giganteschi, la cui dimensione sembrava sfuggire alle regole della fisica, sono stati 'domati' da tre studiosi italiani, i quali mostrano per la prima volta che i due oggetti non sono 'mostri' appartenenti ad una nuova famiglia, ma obbediscono a leggi già note. Pubblicato online sulla rivista Astronomy and Astrophysics e condotto su 72 buchi neri, il lavoro si deve ad Antonio Feoli, Elmo Benedetto e Maria Teresa Fallarino, dell'università del Sannio, a Benevento.

''Nel dicembre 2011 - spiega il fisico Feoli - è stata annunciata su Nature da un gruppo di ricerca americano la scoperta dei due più grandi buchi neri fino ad allora mai osservati al centro di due galassie giganti, NGC3842 e NGC4889''. Secondo i ricercatori americani, prosegue Feoli, la scoperta andava al di là delle previsioni perché la massa di questi buchi neri, alcuni miliardi di volte la massa del Sole, era notevolmente più grande di quanto si poteva prevedere utilizzando due leggi che mettono in rapporto la massa del buco nero con la luminosità e la dispersione di velocità della galassia che li ospita.

Il fatto che le masse fossero così grandi da non rientrare nelle previsioni delle leggi più largamente utilizzate, secondo i ricercatori statunitensi apriva la possibilità di immaginare nuovi scenari nella formazione e nell'evoluzione di questi 'mostri' cosmici.

Ma lo studio italiano mostra che non è così e che i due oggetti rientrano invece nell'alveo di leggi già note. La massa dei due buchi neri può essere infatti prevista con una legge sviluppata dallo stesso Feoli e Davide Mele nel 2005 e poi verificata su un campione più vasto con l'astrofisico Luigi Mancini. La legge mette in relazione la massa del buco nero con l'energia cinetica della galassia.

Nella ricerca italiana sono state considerati 72 buchi neri al centro di altrettante galassie, di cui 33 ellittiche, 13 lenticolari (la cui forma ricorda un disco volante), 4 lenticolari barrate, 14 a spirale e 8 spirali barrate. I dati relativi alle masse di questi buchi neri sono serviti ad aggiornare la legge Feoli/Mele/Mancini per applicarla alla previsione delle masse dei buchi neri nelle due galassie giganti. La legge, che il gruppo americano non aveva utilizzato, prevede che il buco nero della galassia NGC3842 abbia una massa compresa fra 4,4 miliardi di masse solare e 12,2 miliardi di masse solari, (le osservazioni dirette stimano una massa compresa fra 7,2 miliardi di masse solari e 12,7 miliardi di masse solari). Per il buco nero al centro della galassia NGC4889, lo studio prevede invece una massa compresa fra 7,5 miliardi di masse solari e 21 miliardi di masse solari, stime anche in questo caso sovrapponibili alle misure ricavate dalle osservazioni dirette che indicano una massa compresa fra 5,5 e 37 miliardi di masse solari.


www.ansa.it

San Lorenzo, ecco la notte dei desideri

Condizioni ideali fino a Ferragosto


Lo sciame delle Perseidi, le stelle cadenti di agosto (fonte: INAF) 
 Lo sciame delle Perseidi, le stelle cadenti di agosto (fonte: INAF)


Quella del 2013 sarà una notte di San Lorenzo memorabile: si preannunciano infatti le migliori condizioni astronomiche per osservare l'intensa pioggia delle stelle cadenti, che daranno spettacolo fino a Ferragosto raggiungendo il culmine nella notte tra lunedì 12 e martedì 13 agosto.

Tante le iniziative organizzate in tutta Italia per celebrare la notte dei desideri. E se le nuvole dovessero vanificare l'attesa, come potrebbe accadere nelle Regioni centro-meridionali, basterà sintonizzare la radio per 'sentire' le meteore anziché vederle.

Gli osservatori più attenti avranno già iniziato a scorgere da fine luglio le prime Perseidi (meglio note come lacrime di San Lorenzo), le 'briciole' che la cometa Swift-Tuttle ha lasciato lungo il suo cammino intorno al Sole e che la Terra incontra ogni estate. In queste notti, però, il loro numero aumenterà fino a raggiungere le 100 meteore all'ora, che attraverseranno l'atmosfera con una velocità di 60 chilometri al secondo lasciando l'inconfondibile scia luminosa che persisterà per una manciata di secondi.

La Luna rimarrà defilata, perché la sua piccola falce nel cielo tramonterà già nella prima serata. Così la sua luce non disturberà lo spettacolo, che inizierà al termine del crepuscolo serale per protrarsi fino alle prime luci dell'alba. Il momento di migliore visibilità sarà dopo la mezzanotte, quando la costellazione di Perseo, visibile a nord-est, raggiungerà una buona altezza sull'orizzonte.

''E’ bene ricordare che nella seconda parte della notte si assiste ad un sensibile aumento dell’attività meteorica - spiega Gianluca Masi, astrofisico del Planetario di Roma e responsabile del progetto Virtual Telescope - poiché all'alba l'osservatore è sulla parte della Terra che avanza lungo la propria orbita verso le polveri cometarie, dunque è come se vedesse dal 'parabrezza', anziché dal 'lunotto' posteriore del nostro pianeta''.

Se il meteo dovesse fare i capricci velando il cielo di nuvole, non sarà necessario richiudere i desideri nel cassetto: basterà avere una radiolina a portata di mano per continuare a sognare. Gli esperti dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) spiegano infatti che è sufficiente sintonizzare la radio su una stazione FM distante per percepire il passaggio delle stelle cadenti. Il segnale radio normalmente distorto, infatti, diventa improvvisamente chiaro dopo essere rimbalzato contro la scia luminosa di gas ionizzato che la meteora lascia dietro di sé attraversando l'atmosfera terrestre.

La pioggia di stelle cadenti sarà protagonista di numerose iniziative in tutta Italia, che coinvolgeranno planetari, osservatori astronomici, ma anche altre location più suggestive, per ingannare l'attesa tra musica e specialità enogastronomiche. E' il caso della manifestazione 'Calici di stelle' promossa dall'Unione astrofili italiani (Uai), e della 'Notte con le stelle' nella Valle dei Templi di Agrigento con l'astronauta Paolo Nespoli.

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