quinta-feira, 30 de janeiro de 2014

Il ritratto del Sistema Solare da giovane

Ricostruita la storia della fascia di asteroidi fra Marte e Giove (fonte: NASA/JPL) 
 Ricostruita la storia della fascia di asteroidi fra Marte e Giove (fonte: NASA/JPL)
 
 
Il ritratto più completo del Sistema Solare ancora giovane è raccontato dalla fascia di asteroidi che si trova fra Marte e Giove. La storia delle collisioni avvenute circa 4 miliardi di anni fa, pubblicata sulla rivista Nature, è è la chiave per studiare il processo di formazione degli altri sistemi solari ed è stata ricostruita con il contributo della planetologa italiana Francesca De Meo, che lavora negli Stati Uniti presso lo Smithsonian Center for Astrophysics.

Alla luce delle ricerche condotte finora e analizzate dalla ricercatrice, la ricostruzione indica che gli asteroidi nella fascia principale sono più diversificati in termini di dimensione e composizione rispetto a quanto immaginato finora. Questo implica che vi è stato un forte mix di questi oggetti avvenuto a causa di 'drammatici' processi. Tra questi, la migrazione dalle loro posizioni originarie di dei grandi pianeti come Giove. Questo fenomeno ha avuto un effetto carambola sugli asteroidi, che sono stati scagliati sui pianeti più interni. Questi processi, inoltre, hanno trasportato molti degli asteroidi nelle loro posizioni attuali nella fascia principale.

De Meo e l'altro autore della ricerca, Benoit Carry dell'Osservatorio di Parigi, sottolineano che c'è ancora molto lavoro da fare in questo campo. Oggetti come gli asteroidi sono i mattoni da cui si sono formati i pianeti e sondare il loro interno e la loro storia termica, per esempio, può fornire indizi cruciali sulle condizioni che c'erano durante la formazione dei pianeti.

L'obiettivo finale degli studi sugli asteroidi è comprendere il rapporto che c'è fra questi oggetti e la presenza di alcuni elementi sulla Terra, come per esempio l'acqua, cruciale per la vita. ''La caccia in corso di pianeti simili alla Terra – scrivono gli autori - ha come corollario la caccia negli altri sistemi planetari a eventuali firme di zone come la nostra fascia di asteroidi, per valutare se questa è unica nel Sistema Solare o comune agli altri sistemi''.
 
www.ansa.t

Oggi la Luna transita sul Sole

L'eclissi sarà visibile solo dallo spazio


Simulazione del transito della Luna contro il disco solare del 30 gennaio 2014 (fonte: Olivier Fehr) 
 Simulazione del transito della Luna contro il disco solare del 30 gennaio 2014 (fonte: Olivier Fehr)
 
 
Un'eclissi di Sole è attesa oggi, ma sarà visibile solo dallo spazio. La Luna transiterà sul disco della nostra stella alle 14,31 (ora italiana? e nasconderà il 90% del disco solare per circa due ore e mezzo.

''Il transito della Luna sul disco del Sole non è in asse con il nostro pianeta: per questo sarà visibile solo dallo spazio'', spiega l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma. ''Dal momento che non coinvolge il nostro pianeta, il fenomeno - aggiunge - non può essere definito eclissi, ma transito lunare'' .

A catturare le immagini del transito della Luna contro il Sole sarà il satellite Sdo (Solar Dynamics Observatory), l'osservatorio solare della Nasa che si trova nella posizione orbitale adatta per osservare il fenomeno ed è pronto a registrarlo. Poichè il satellite è alimentato dai pannelli solari, nelle ore in cui Sole sarà oscurato i responsabili della missione accenderanno le batterie per sopperire al blackout.

Simili transiti, aggiunge Masi accadono alcune volte l'anno: il satellite Sdo ha osservato uno di essi per la prima volta nell'ottobre 2010.



www.ansa.it/scienza

Pesquisadores criam mapa completo de asteroides entre Marte e Júpiter

Asteroides são elementos com dados sobre a formação de planetas.
Estudo foi publicado na revista científica 'Nature' desta semana.

Da EFE

Pesquisadores da França e dos Estados Unidos elaboraram um mapa completo da localização dos asteroides que ficam no cinturão principal do Sistema Solar, entre Marte e Júpiter, informou o Observatório de Paris em estudo publicado na edição impressa da revista "Nature".

O trabalho, divulgado nesta quinta-feira (30), confirma teorias mais recentes sobre a formação do Sistema Solar, que defendem que todos os elementos que o compõem se deslocaram ao longo da história, embora algumas das observações ainda não possam ser explicadas.

Os asteroides, pequenos fragmentos de rocha e pó, são elementos que fornecem muita informação sobre a formação dos planetas próximos da Terra, por serem restos pouco evoluídos da nebulosa primitiva de 4,5 bilhões de anos, lembraram os dois autores do estudo.

Desde nos anos 80, a comunidade científica internacional defendia que a estrutura do Sistema Solar era estática, ou seja, que os corpos permaneciam na zona onde se formaram, de modo que se podia distinguir entre os mais evoluídos e próximos do Sol e os mais primitivos e afastados. No entanto, esta teoria começou a evoluir a partir de 2000, quando foram detectadas exceções como os asteroides formados em um entorno frio e afastados do sol.
No mapa elaborado pelos cientistas mostram os principais asteroides do Sistema Solar e sua distância do Sol. (Foto: Reprodução/Nature) 
No mapa elaborado pelos cientistas mostram os principais asteroides presentes entre Marte e Júpiter (Foto: Reprodução/Nature)
 
Mapa
Além de traçar o mapa, os astrônomos Benoît Carry, do Observatório de Paris, e Francesca DeMeo, do Instituto de Tecnologia de Massachusetts (MIT), determinaram a composição de cem mil asteroides de mais de cinco quilômetros de diâmetro, a partir de registros fotográficos, e os classificaram em função de seu tamanho e sua posição no sistema solar.

Com estes dados, concluíram que a teoria tradicional continua sendo válida para os asteroides de mais de 50 quilômetros de diâmetro já que, nestes casos, os mais afastados do Sol são também os mais primitivos. 

Por outro lado, nos menores, especialmente aqueles com um diâmetro entre 5 e 20 quilômetros, acontece o contrário e se encontram perto de Marte asteroides mais frios, que habitualmente ficam além da órbita de Júpiter.

Estas observações se ajustam em parte aos últimos modelos teóricos sobre a história do sistema solar, que já assumem que todos seus elementos se movimentaram, incluindo os planetas, e que os asteroides se formaram a diversas distâncias do sol antes de se concentrarem no cinto principal, o que explicaria a grande diversidade.

No entanto, alguns dos detalhes mostrados na nova cartografia, como a presença de corpos frios perto de Marte, ainda não se explicam com as novas teorias.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...