quinta-feira, 29 de maio de 2014

Scoperto un full-metal jacket cosmico


Scoperto un 'full metal jacket' cosmico: come i proiettili protetti da una camicia metallica, una nube di idrogeno sfreccia nell'universo protetta da un guscio di materia oscura, ossia la materia misteriosa che costituisce il 25% del cosmo. Grazie a questa protezione la nube, che è probabilmente l'embrione di una futura galassia, è sopravvissuta ad un violento impatto con la Via Lattea.

È un'immagine quasi fantascientifica, quella che hanno analizzato i ricercatori del Green Bank Telescope (Gbt) coordinati da Matthew Nichols, dell'Osservatorio svizzero di Sauverny, e pubblicato sulla rivista Monthly Notices della Royal Astronomical Society.
Senza il suo guscio protettivo la nube ad alta velocità (Hvc), chiamata nube di Smith, si sarebbe probabilmente disintegrata nell'impatto con la nostra galassia. Secondo i ricercatori la nube, che ha attraversato la Via Lattea milioni di anni fa. 

A viaggiare così protetta attraverso l'universo è una galassia nana dalla quale potrebbe nascere una vera e propria galassia. "La nube di Smith è davvero unica nel suo genere: è veloce, dalla forma allungata e abbastanza vicina per essere studiata in dettaglio", ha detto Nichols. "È misteriosa - ha aggiunto - perché non dovrebbe sopravvivere ad un viaggio attraverso la Via Lattea, ma tutte le informazioni ci dicono che l'ha fatto".

Gli unici strumenti che al momento permettono di osservare questi oggetti sono i radiotelescopi estremamente sensibili come quello di Green Bank, in grado di rilevare anche una debole emissione di idrogeno. Se fosse visibile ad occhio nudo, la nube di Smith sarebbe grande quasi quanto la costellazione di Orione.



Attualmente, la nube si trova a circa 8.000 anni luce dalla Via Lattea, si sta muovendo alla velocità di oltre 150 chilometri al secondo ed entro i prossimi 30 milioni di anni potrebbe tornare a scontrarsi con la Via Lattea.


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A gennaio 2016 parte ExoMars, missione europea su Marte


E' il 7 gennaio 2016 la prima data utile per il lancio di ExoMars, la missione che porterà l'Europa su Marte e nella quale l'Italia gioca un ruolo di primo piano con l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e con la sua industria. 

''La finestra di lancio prevista va dal 7 al 26 gennaio 2016'', ha detto a Torino Walter Cugno, direttore del programma ExoMars per la Thales Alenia Space, azienda primo contraente dell'intero programma ExoMars dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), che prevede una prima fase nel 2016, con il lancio di un modulo orbitante e un modulo di discesa, e una seconda fase nel 2018, condotta dall'Esa con la partecipazione della Russia, che prevede un modulo di discesa e un rover destinato ad esplorare la superficie marziana. 

Negli stabilimenti di Torino è in costruzione il modulo di discesa della missione 2016: un dimostratore tecnologico chiamato Edm (Entry Descent and Landing Demonstrator Module'': adesso il suo 'cuore' si trova in una camera 'super-pulita', l'unica del genere attualmente in funzione in Europa, dove il rischio che batteri terrestri possano contaminare Marte viene ridotto al massimo. ''Questo dimostratore - ha spiegato Cugno - permetterà di valutare la capacità dell'Europa di far atterrare un veicolo su Marte''.


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