quinta-feira, 24 de julho de 2014

Prima mappa della 'periferia' di una galassia

Osservato l'alone di stelle che circonda la galassia Centaurus A (fonte: ESA/Hubble, NASA, Digitized Sky Survey, MPG/ESO,Davide de Martin


Per la prima volta il telescopio spaziale Hubble ha osservato la periferia di una galassia, scoprendo che questo alone di stelle dai confini indefiniti è molto più esteso del previsto e ricca di elementi pesanti, come i principali 'ingredienti' delle stelle, idrogeno ed elio. La scoperta, in via di pubblicazione sull'Astrophysical Journal, si deve al gruppo dello European Southern Observatory (Eso) a Garching, coordinato da Marina Rejkuba. Ha collaborato l'italiana Laura Greggio, dell'Osservatorio di Padova dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Nato dalla collaborazione tra la Nasa e l'Agenzia Spaziale Europea (Esa), il telescopio Hubble ha osservato la fascia di stelle che circonda la galassia ellittica gigante Centaurus A. Le immagini indicano che le stelle della periferia tracciano un alone che raggiunge una distanza dal centro della galassia molte volte superiore di quella attesa ed ha una forma irregolare. L'estensione di questa zona è tale che, secondo i ricercatori, può essere considerata un nuovo componente della galassia e avere un ruolo importantissimo. Potrebbe infatti custodirne la memoria della formazione e dell'evoluzione.

L'alone è così vasto da estendere di 16 volte il raggio finora noto della galassia, pari a 295.000 anni luce: una distanza considerevole, visto che il raggio della Via Lattea ha un diametro di 120.000 anni luce. ''Neppure a queste enormi distanze abbiamo ancora raggiunto i confini dell'alone di stelle, ne' siamo riusciti a individuare quelle più antiche'', osserva Greggio. Scoprirle sarebbe importante per conoscere i segreti della formazione delle galassie.


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Il 29 luglio il lancio della navetta Atv



E' stato fissato per il 29 luglio (le 1,44 del 30 luglio in Italia) il lancio dell'ultima delle navette europea senza equipaggio (Atv). Inizialmente previsto per il 24 luglio, il lancio era stato rinviato nei giorni scorsi per eseguire verifiche al sistema di lancio dell'Ariane 5.

La società che gestisce il lancio, Arianespace, rende noto che tutte le verifiche sono state completate ed è quindi possibile fissare la nuova data di lancio.



Dedicata al fisico Georges Lemaitre, la navetta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) porterà rifornimenti e materiali scientifici a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, alla quale resterà agganciata per sei mesi. La missione è la quinta e ultima delle navette Atv, costruite tra Germania e Italia, dalle aziende Eads Astrium e Thales Alenia Space


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Un laboratorio cosmico per studiare l'evoluzione delle stelle


L'ammasso stellare NGC 3293 (fonte: ESO)

È un vero e proprio laboratorio cosmico, l'ammasso stellare NGC 3293 nella costellazione della Carena: permetterà agli astronomi di capire meglio come si evolvono le stelle. Lo hanno scoperto i telescopi dello European Southern Observatory (Eso) sulle Ande cilene. 

L'ammasso stellare ha 'appena' 10 milioni di anni (è quindi giovanissimo, considerando che il nostro Sole ha quattro miliardi e mezzo di anni) e si trova a circa 8.000 anni luce dalla Terra ed è stato osservato per la prima volta nel 1751 dall'astronomo francese Nicolas-Louis de Lacaille. È uno degli ammassi più brillanti del cielo australe e si vede facilmente a occhio nudo in una notte buia e serena.

Ammassi di questo tipo contengono stelle che si sono formate più o meno nello stesso periodo, alla stessa distanza dalla Terra e dalla stessa nube di gas e polvere e perciò con la stessa composizione chimica. Sono quindi oggetti ideali per mettere alla prova le teorie sull'evoluzione stellare.

Gli astronomi ritengono che la maggior parte, se non la totalità delle 50 stelle di questo ammasso, si siano formate in un unico evento. Anche se queste stelle hanno tutte la stessa età, non tutte hanno lo stesso aspetto abbagliante di una stella durante la sua 'infanzia'. Alcune sembrano decisamente più vecchie, dando agli astronomi la possibilità di esplorare come e perché le stelle si possano evolvere con ritmi diversi.



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Pianeti extrasolari misteriosamente 'a secco'

Rappresentazione artistica di pianeta gigante esterno al Sistema Solare (fonte: Haven Giguere e Nikku Madhusudhan)


L'acqua sui pianeti extrasolari è 'misteriosamente' poca: sono le conclusioni ottenute dalla più precisa misurazione della quantità di acqua presente in un pianeta esterno al Sistema Solare. L'analisi dell'atmosfera di tre pianeti giganti, distanti dalla Terra tra 60 e 900 anni luce è stata realizzata dall'Università di Cambridge ed è pubblicata sull'Astrophysical Journal Letters. le nuove misure mettono in crisi la teoria di riferimento sulla formazione dei pianeti.

A scombinare i modelli dei planetologi sono i giganti gassosi, HD 189733b, HD 209458b e WASP-12b, che fanno parte della categoria cosiddetta dei 'Giove caldi' in quanto simili a Giove ma con una temperatura molto più alta. I dati ottenuti da Hubble, il telescopio spaziale della Nasa e dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), hanno infatti dimostrato che la loro atmosfera possiede tra dieci e mille volte meno acqua di quanto ipotizzato finora.

Le misure, le più precise di questo tipo mai eseguite, mettono in crisi le attuali teorie di riferimento sulla formazione dei pianeti. ''E' come aprire una scatola di vermi'', ha detto il responsabile dello studi, Nikku Madhusudhan. Le misure, ha aggiunto, ''creano infatti una situazione complicata: ci aspettavamo che questi pianeti avessero molta acqua nell'atmosfera. Ora dobbiamo rivedere i modelli di formazione e 'migrazione' dei pianeti giganti, in particolare dei Giove caldi, per comprendere come si sono formati".

La mancanza d'acqua però potrebbe anche essere spiegata dalla presenza di eventuali polveri o nubi che non permettono di analizzare la profondità dell'atmosfera. In ogni caso i dati dimostrano la grande sensibilità raggiunta dagli strumenti e fanno ben sperare sulla capacità futura, anche grazie ai successori di Hubble, di poter un giorno individuare possibili gemelli della Terra.


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