quinta-feira, 13 de agosto de 2015

Rosetta, fotografato l'incontro 'esplosivo' della cometa con il Sole

Il calore libera un potente getto di gas

13 agosto, 17:50
L'avvicinamento al Sole della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko (fonte: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)
L'avvicinamento al Sole della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko (fonte: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)
Una grande luminosa esplosione sulla superficie della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko: è quello che mostrano le prime straordinarie immagini della cometa di Rosetta che 'saluta' il Sole.


L'esplosione è causata dall'emissione di un getto di gas dovuto all'evaporazione del ghiaccio. La sonda Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha fotografato la cometa durante l'avvicinamento al Sole, avvenuto nella notte alle 4,03, alla distanza di 185 milioni di chilometri.


''L'attività della cometa rimarrà alta per molte settimane e siamo impazienti di cogliere sul fatto molti getti'', osserva dice Nicolas Altobelli, che lavora alla missione Rosetta.


Le osservazioni di Rosetta mostrano che la cometa sta scagliando nello spazio fino a 300 chilogrammi di vapore acqueo (come due vasche da bagno colme d'acqua) al secondo. Il gas emesso dalla cometa è mille volte maggiore rispetto a quello osservato nell'agosto del 2014, quando Rosetta ha raggiunto la cometa. Allora, si registrava la perdita di 300 grammi di vapore al secondo, l'equivalente di due piccoli bicchieri di acqua.



La cometa non sparge nello spazio solo gas, ma polveri. Si stima la perdita di 1.000 chilogrammi di polveri al secondo e questo potrebbe metter a rischio il lavoro di Rosetta. Per questo nei giorni scorsi i responsabili della missione sono stati costretti ad allontanare la sonda dalla cometa. ''Siamo attualmente a una distanza compresa tra 325 e 340 chilometri, in una regione dove i sensori di navigazione di Rosetta possono funzionare senza essere disturbati dalle polvere'', dice Sylvain Lodiot, direttore delle operazioni dei veicoli spaziali dell'Esa. Se le polveri sono eccessive, aggiunge, questi sensori non funzionano correttamente e Rosetta non può posizionarsi nello spazio.



Da quando Rosetta ha raggiunto la cometa, la sta accompagnando nella sua orbita intorno Sole. Durante l'avvicinamento al Sole, che ha raggiunto il suo culmine questa notte, l'aumento della luce solare ha riscaldato il nucleo e ha 'accesso' la cometa. Il calore scioglie il ghiaccio e lo trasforma rapidamente in gas provocando getti e flussi di vapore e polveri che si diffondono nello spazio dando forma a chioma e coda della cometa.


www.ansa.it/scienza

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